Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 13 febbraio 2018 Caro direttore, sull'Adige di venerdì scorso due notizie mi hanno colpito non poco. La prima che la Provincia ha «patteggiato» con Poste Italiane un esborso di oltre 10 milioni di euro, per consentire alle stesse di garantire il servizio giornaliero di consegna dei quotidiani e della posta urgente. Non conosco le spese postali che dovete affrontare per spedire il quotidiano ai vostri abbonati, come non conosco il loro numero, certo che voi queste spese le pagate regolarmente quindi il problema consisteva solo di garantire il recapito giornaliero. Un breve calcolo: l'esborso provinciale corrisponde al valore di oltre 8.000.000 di quotidiani, circa 2.700.000 annui. Non conosco la tiratura dei principali quotidiani locali, ma, da questi conti, mi sembra esagerato l'esborso provinciale, effettuato con il contributo delle imposte versate dai trentini. Non so cosa può incidere la voce «posta urgente», penso a raccomandate, il più delle volte inviate dalle polizie comunali (multe) o dalle Agenzie delle Entrate. In un'era in cui molte delle comunicazioni vengono recapitate tramite ditte concorrenti alle poste, vedi bollette, pubblicità, pacchi eccetera penso che il vuoto di un giorno sarebbe stato facilmente colmato. La seconda notizia è «In Trentino uno su quattro a rischio povertà». Non è una gran bella notizia e se il nostro governatore sull'accordo con le poste dichiara che spende meno della nostra vicina Bolzano, dove in fatto di povertà a Bolzano la situazione è migliorata mentre il Trentino dal 2007 al 2016 è la regione d'Europa con l'aumento percentuale maggiore per il rischio di povertà o di esclusione sociale (+16%). Però la Provincia trova oltre 10.000.000 di euro per le Poste Italiane senza garanzie che tra tre anni possano decidere, per contenere costi, di recapitare la posta addirittura a due volte la settimana. Comprendo benissimo le esigenze delle direzioni dei nostri quotidiani che svolgono un ruolo importantissimo per la nostra comunità, ma forse prevedere un contributo per le maggiori spese che avrebbero eventualmente dovuto sostenere per coprire i giorni non coperti da Poste Italiane, non saremmo arrivati a quelle cifre, lasciando spazio di manovra ad iniziative per contrastare la povertà in Trentino. Aldo Pompermaier
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